Provola

L’istituto di scienze dell’alimentazione (ISA) sostiene che l’origine del termine “Provola” deriva dalla parola “Pruvatura” o “Pruvula” con la quale veniva anticamente identificato il formaggio fatto assaggiare ai componenti del Capitolo (adunanza dei religiosi) recatosi in processione al monastero di San Lorenzo in Capua, in provincia di Caserta.

Provola

Poiché però a Napoli nell’antichità si parlava greco e infatti i romani chiamavano i napoletani ‘i greci della Campania’, alcuni propongono invece un’etimologia più glottologica e cioè quella che richiama il nome dal greco antico provolà (attico προβολή, dorico προβολά, dove con il segno β si rendeva anche la voce ‘v’), termine che significa ‘sporgenza’ e con il quale si indicavano quindi genericamente tutte quelle cose che sporgessero, come per esempio uno scoglio, o che si tenessero protese in avanti, come nel caso di armi; il nome sarebbe quindi dovuto a quella caratteristica piccola protuberanza che la provola presentava nella sua forma più classica, cioè in quella che tuttora si dà al formaggio chiamato appunto ‘provolone’ e alla qualità detta ‘scamorza’. [1]